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Inserisco di seguito l'e-mail del presidente, dalla quale partire per discutere delle questioni legate alle pubblicazioni AItLA e al lavoro di redazione. Mi son permesso di inserire delle numerazioni, per facilitare il riferimento ai punti da discutere. --- Cari tutti, ancora grazie a Cecilia per questo lavoro di sintesi dei problemi relativi alle pubblicazioni della nostra Associazione. Prima qualche mio commento, poi un tentativo di proposta operativa. Mi raccomando: come sempre l'apporto di tutti è prezioso per elaborare una linea d'azione adeguata. In generale, i costi della pubblicazione telematica mi sembra si avvicinino a quelli a stampa, se mettiamo insieme costi di copertina, di redazione fine, di inserimento in un server: questo fa riflettere, fermo restando il risparmio sul costo di carta e diffusione. Inoltre l'impegno redazionale diretto di qualcuno di noi rimane come nel caso della versione a stampa, per la quale dovevamo anche supplire alle consuetudini di Guerra. La versione telematica ci richiede quindi uno sforzo organizzativo più coeso e conspevole di quanto si faceva prima, dove si delegava a curatori e Guerra. Per tentare ora di rispondere alle domande con cui Cecilia ha ben sintetizzato i problemi, direi:

1. Vogliamo "esternalizzare" anche il lavoro di redazione? quali alternative abbiamo, se no?

  1. I costi di copertina (max € 500,00) e impaginazione (max € 800,00) fanno arrivare l'esborso totale dell'AItLA a € 1300,00, che è una spesa sostenibile nel bilancio che abbiamo previsto per i prossimi anni. Questa spesa è necessaria per avre un prodotto telematico di qualità, almeno nella sua cornice editoriale.
  2. La spesa da sostenere per una qualità ulteriore e altrettando imprescindibile, relativa alla redazione del testo, ci ricreerebbe le difficoltà di copertura che abbiamo già proiettato nei bilanci futuri. Pertanto la mia proposta è di *non esternalizzare* un compito che è anche delicato dal punto di vista della faccia scientifica delle nostre pubblicazioni.
  3. ll compito di "vestali" della cura delle pubblicazioni potrebbe essere assunto da una force de frappe redazionale, con al massimo quattro soci che potranno suddividersi il lavoro e che ---essendo una force de frappe coesa--- condivideranno tutte le impostazioni redazionali senza smagliature. Questa force de frappe potrebe aggiungersi alla struttura organizzativa dell'AItLA come CR (Comitato redazionale). Se Cecilia si propone, possiamo poi individuare altre tre persone anche all'interno di CD+CO. Ho in mente nomi, ma non vorrei prevaricare o sembrare autoritario.

2. Pensiamo anche alla stampa on demand tramite un servizio on-line, oppure rinunciamo del tutto? chi se ne occupa, nel caso?

  1. La risposta a questa domanda è per ora interlocutoria, ovvero "sì" ma con riserva di verifica della sua fattibilità. La possibilità di avere volumi a stampa su richiesta con un costo accessibile mi sembra un'ottima cosa per le biblioteche, almeno in questa fase di riorientamento del mercato editoriale da libri duri a libri elettronici che coinvolge tutte le case editrici scientifiche e che si assesterà in maniere non del tutto prevedibili. Non credo che le biblioteche abbiano difficoltà a ordinare in questo modo se Lulu emette fattura.
  2. La fattibilità riguarda:
    1. il costo del tutto, comprensivo di richiesta ISBN e ospitalità sul sito
    2. l'efficenza dell'ospite del nostro volume elettronico nel rispondere a richieste di stampa
  3. I "rapporti" tra AItLA e Lulu (o chi per esso) potrebbero essere compito del costituendo CR (Comitato redazionale), che in qusto caso avrebbe ---solo un auspicio del presidente--- come membro obbligato anche chi si occupa già di questioni informatico-telematico-elettroniche.

3. Chi si occupa di procurarsi gli ISBN, se rinunciamo al punto 2?

Se non scegliessimo Lulu, anche questo compito ---facile a quanto ne so da Linguistica e filologia--- potrebbe essere assunto da un membro del CR.

4. tempi di reazione

Se riusciamo a rispondere alle 3 domande con un giro di mssaggi elettronici e decidiamo come procedere credo che siamo in tempo per avere il prodotto a febbraio 2014. ---

5. CR e curatori

Un'ultima nota riguardo al CR: rispetto al CO, che viene nominato dal CD e quindi è legato, anche se non strettamente, alle scadenze di carica del CD stesso, il CR potrebbe essere una sorta di gruppo d'impegno (CRI comitato redazionale d'impegno e *non* Croce Rossa per l'aItla) dove i giovanini si fanno i muscoli sul fronte editoriale, come ---credo--- abbiano fatto all'inizio tutti quelli delle generazioni pre-sessantotto almeno. Quindi il CR potrebbe prevedere una sorta di passaggio di esperienze tra vèci e bòcia e rimanere quindi massimamnte efficiente e nello stesso tempo diffondere competenze pratiche non irrilevanti dal punto di vista scientifico. Il CR si accompagnerebbe quindi ai curatori di un volume, e il suo ruolo andrebbe riconosciuto nel verso del frontespizio o nell'introduzione o, ancora, figurare tra i curatori.